L'uomo e la Terra

Siria selvaggia terra

Il vino non è solo alcol, ma cè molto di più

Non c’è un uomo senza luogo e ogni luogo ha poco senso per la maggior parte degli uomini senza un uomo che gli dia vita. Il vino è testimone di questa naturale alleanza, che aspira ad essere perfetta nella sua continua mutevolezza.
Siria luogo affascinante, dove il vento accarezza la vigna, dove l’attività agricola ha da sempre segnato il paesaggio e la cultura degli uomini. Camminare per le colline ora ben coltivate ora selvagge, sentire risuonare i propri passi per i sentieri, fra li alberi sempre più silenziosi, veder rivivere le vecchie tradizioni nelle feste di paese, assistere agli eventi importanti della vita che continua, ascoltare l’eco dei fatti del mondo nelle parole dei frequentatori del bar. Una civiltà rurale e ancora particolare, lontana dai rumori globali che tutto confondono.
Il tempo. Per il viticoltore la più grande delle sfide. Misurarsi nel proprio tempo limitato con la scala non commensurabile del proprio territorio, della propria vigna, dei propri vini. Essere obbligato a mettere ogni anno un punto fermo quando si vorrebbe invece rimandare, continuando a sperare in qualcosa di più. A dare una interpretazione necessariamente parziale, ma inevitabile. A mettere il proprio piccolo, cangiante segnalibro fra i ricordi del proprio luogo.


 

La vigna

Allevare un vigneto, in particolare un vigneto giovane, significa dover tenere conto di un alto grado di variabilità, fra appezzamento e appezzamento, fra pianta e pianta, con molte similitudini rispetto al governo delle popolazioni umane. Da tale variabilità nascono difficoltà di gestione, ma al tempo stesso energie differenziate e fresche. Ogni vite è un individuo, con le sue caratteristiche, i suoi piccoli vizi, e la sua capacità di dare il meglio se attentamente ascoltato. Ed è proprio la capacità di ascolto l’attitudine più importante per il viticoltore.
Ascolto della natura nel suo territorio, dei suoi equilibri delicati eppure robusti, ascolto del brusio generale della popolazione di viti, ascolto intimo della voce silenziosa di ogni singola vite, a partire da quella sorta di danza propiziatoria del potatore esperto nei mesi invernali, che armonizza la conoscenza della singola pianta con la naturalezza dell’interpretazione e del movimento ritmi coscienza discontinuità.
La vigna, come un figlio adolescente, ti sfida ogni volta a dimostrarle se tieni veramente a lei o sei solo un passante distratto.


Il Biologico

È un tipo di viticoltura che confidiamo essere più rispettosa dell’ambiente. Non si usano prodotti chimici di sintesi, e questo esercizio senza rete richiede di moltiplicare l’attenzione alle buone pratiche agricole, tradizionali e moderne.
Non siamo tra i fortunati a cui va sempre tutto bene  con facilità, perché le cose in biologico non sono facili.
A volte, nonostante, il vento che ci da un aiuto, e tutte le attenzioni, a noi capita di perdere parte del raccolto.
Si sacrifica così parte del frutto di un anno per salvaguardare l’ambiente di queste belle colline, che non anno mai visuuto la chimica.


Il vino naturale

Frutto della vite e del lavoro dell’uomo. È già scritto.
Per un’uva buona e matura, abbandonata a se stessa, il buon vino è solo un occasionale stato evolutivo di transizione.
Conoscere e rispettare la natura e le sue trasformazioni permette di guidarle con il minimo intervento verso un risultato durevole e buono da bere, senza forzature.
Questo vino è semplicemente quello che noi consideriamo naturale.

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